CRISI DI VOCAZIONI RELIGIOSE

IL PAPA ALLA PLENARA DELLA CONGRAGAZIONE PER GLI ISTITUTI DI VITA CONSACRATA

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La «cultura del provvisorio» il relativismo e la «dittatura del denaro» allontanano i giovani dalla vita consacrata. Bisogna stare loro vicini e «contagiarli con la gioia del Vangelo». Papa Francesco ha ricevuto in udienza i partecipanti alla plenaria della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, il 28 gennaio 2017, dedicata al tema «Fedeltà e perseveranza: intreccio di responsabilità». E ha indicato le cause della crisi di vocazione, proponendo anche una via che possa invertire la tendenza, anzi «l’emorragia».

«In questo momento – ha detto Bergoglio – la fedeltà è messa alla prova; le statistiche che avete esaminato lo dimostrano. Siamo di fronte ad una “emorragia” che indebolisce la vita consacrata e la vita stessa della Chiesa». Questi abbandoni «ci preoccupano». È vero che alcuni lasciano «per un atto di coerenza», riconoscendo di non avere mai avuto la vocazione; ma «altri con il passare del tempo vengono meno alla fedeltà, molte volte solo pochi anni dopo la professione perpetua».

Che cosa è accaduto? «Viviamo immersi nella cosiddetta cultura del frammento, del provvisorio – ha spiegato il Papa – che può condurre a vivere “à la carte” e ad essere schiavi delle mode. Questa cultura induce il bisogno di avere sempre delle “porte laterali” aperte su altre possibilità, alimenta il consumismo e dimentica la bellezza della vita semplice e austera, provocando molte volte un grande vuoto esistenziale».PAPA E I PRETI