BARI – E’ TORNATO ALLA CASA DEL PADRE IL DIACONO GIUSEPPE SCIANNIMANICO

E’ morto il diacono Giuseppe Sciannimanico

 L’Arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Francesco Cacucci, si unisce alla famiglia e alla comunità dei diaconi permanenti della Diocesi, nel dare il triste annuncio della morte del Diacono Giuseppe Sciannimanico, avvenuta nella mattinata di giovedì 30 agosto 2018.

Nato a Bari il 20 maggio del 1922, è stato ordinato diacono il 5 ottobre del 1986. Svolgeva il suo ministero pastorale presso la parrocchia S. Francesco d’Assisi in Bari-Japigia.

Il rito delle esequie è stato celebrato venerdì 31 agosto, alle ore 17.00 presso la Parrocchia S. Francesco d’Assisi (Japigia), presieduto dal Vicario Generale mons. Domenico Ciavarella.

Affidiamo la sua anima alla bontà misericordiosa di Dio.

(pubblichiamo un ricordo del diacono Giuseppe Sciannimanico, socio dell’UAC, da parte del Direttore diocesano Mons. Alberto D’Urso).

Il diacono Giuseppe Sciannimanico era nato a Bari il 20 maggio del 1922 è stato ordinato diacono permanente celibe il 5 ottobre 1986.
     Da questa data ha iniziato a vivere l’esperienza dell’Unione Apostolica del Clero, particolarmente attento al tema della spiritualità delle chiesa locale, della fraternità tra i ministri ordinati e dello spirito di carità.
     Ha esercitato il suo servizio presso la parrocchia S. Francesco d’Assisi in Bari-Japigia ove è stato celebrato il rito funebre al quale hanno partecipato numerosi diaconi e sacerdoti.
     Cristiano impegnato in ambito civile ed ecclesiale, docente di lettere classiche, stimato e competente, laico impegnato in Azione Cattolica e nella Conferenza S .Vincenzo de’ Paoli, veniva facilmente riconosciuto per la sua voce squillante e convincente anche durante i Convegni nazionali UAC ai quali ha sempre partecipato finchè le condizioni di salute glielo hanno permesso.  
       Ha vissuto fino alla fine, con esemplarità, il ministero affidatogli accompagnandolo con la quotidiana preghiera personale e comunitaria, compagna costante negli ultimi anni della sua sofferenza fisica.
     La sua esemplare testimonianza si è sviluppata soprattutto tra i giovani con grande gioia. Ha formato cristianamente numerose generazioni nella esperienza scolastica ed ecclesiale.
       Era spesso a casa dei sofferenti per spezzare il Pane della Parola e dell’Eucarestia e donare una Corona del Rosario. E’ stato sempre accanto a quanti erano alla ricerca di Dio aiutandoli nel discernimento e nell’accompagnamento.