IL PRETE DEI TERREMOTATI

Diocesi di Camerino

IL PRETE DEI TERREMOTATI CELEBRA LA LITURGIA CELESTE

Lunedì 29 marzo 2021 c’è stato funerale di don Nello Tranzocchi (Covid) ex vicario generale ed ex cappellano militare. Don Nello, il prete dei terremotati

Mentre nelle parrocchie stavano per iniziare le celebrazioni della domenica delle palme, 28 marzo 2021, don Nello Tranzocchi è stato associato alla liturgia celeste per celebrare l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme unito al coro degli angeli e dei santi in Paradiso.

La sua forte fibra aveva retto bene il terremoto del 1997 e ancor più quello del 2016, nonché un delicato e rischioso intervento cardiologico, ma non ha superato l’effetto devastante del Covid 19.

Don Nello era nato l’11 gennaio 1941 nella frazione di Nemi che fino al 1 gennaio 2017  apparteneva al comune di Fiordimonte, quando questo si fuse con quello di Pievebogliana. assumendo il nome di Valfornace.

Da giovanissimo entrò nel seminario di Camerino dove brillava per l’acuta intelligenza e l’eleganza delle composizioni al punto che i compagni lo paragonavano ad un piccolo Leopardi.

Nella località in cui era nato c’è un’antica chiesa dedicata alla Madonna del soldato che aveva rappresentato per lui fin da piccolo un punto di riferimento al punto tale che ancora seminarista optò per il servizio militare come recluta e poi da sacerdote dedicò le migliori energie all’assistenza spirituale delle reclute come cappellano militare. Durante il servizio di leva sorprese tutti i suoi insegnanti del seminario quando si presentò per gli esami di fine anno con una preparazione niente affatto minore rispetto ai suoi compagni che avevano seguito regolarmente le lezioni.

Il 14 agosto 1965 ricevette l’ordinazione presbiterale e di lì a poco frequentò il corso per cappellani militari e come prima destinazione fu inviato a Trapani. Ad un certo punto l’ordinario militare lo volle impegnato nella sede centrale a Roma. Nella capitale riuscì a trovare tempo anche per frequentare l’università pontificia Lateranense, dove conseguì la laurea in “Utroque iure” (diritto canonico e diritto civile).

Nel soggiorno romano ebbe modo di conoscere don Picchi e don Gelmini, due avanguardie per il recupero dei tossicodipendenti e degli alcolisti. Questi incontri arricchirono anche l’assistenza dei giovani sotto le armi.

Nel 1987 rientrò in diocesi come cappellano militare in pensione, ma il concetto del meritato riposo non trovò spazio nella sua passione pastorale. Difatti dapprima svolse l’ufficio di cancelliere in curia e poi quello di vicario generale ai tempi del vescovo emerito Francesco Giovanni Brugnaro e contemporaneamente parroco a Pieve Torina e Montecavallo. In breve ha assistito anche le zone montane di Ussita e Castelsantangelo sul Nera.

A Muccia prolungò la sua esperienza romana con la fondazione del centro “Vita nuova”, una scuola per gestire i sentimenti e una forma di auto-aiuto con numerose filiali in diocesi e fuori.

A Pieve Torina ricordo la sua gioia nel recupero dell’Eucaristia tra le macerie della chiesa parrocchiale. Era per lui il bene più prezioso rispetto alle tele ed altri beni artistici che stavano tanto a cuore alle autorità dello stato.

A Castelsantangelo nel 2018 gli è stata assegnata una casetta Sae (soluzioni abitative d’emergenza) insieme agli altri terremotati.

Il nostro arcivescovo mons. Massara l’ha definito un sacerdote buono che ha amato la Chiesa fino alla fine, servendola nella semplicità e rimanendo sempre vicino ai poveri ed ai sofferenti.

Il cardinal Edoardo Menichelli ha presieduto il giorno 29 marzo la celebrazione eucaristica attorniato da molti sacerdoti e religiosi nonché dal vicario generale dell’Ordinariato militare Sandro Pierotti. Erano presenti molti parenti ed amici, alcuni sindaci dei paesi dove d. Nello è stato parroco ed una rappresentanza dell’aeronautica militare. La salma è stata sepolta nel piccolo cimitero di Nemi.

don Vincenzo Finocchio

dell’ arcidiocesi di Camerino San Severino