Programma per il 2010-2013

Dalla relazione del presidente presentata all’assemblea di Assisi

Tra i diversi compiti dell’assemblea generale, previsti dall’art. 9 del Direttorio, c’è la scelta, per ciascun triennio associativo, del tema generale che sarà approfondito nei convegni nazionali, negli incontri interregionali e regionali, nei cenacoli diocesani, attraverso la stampa associativa e la rivista Presbyteri.

 

 Nel biennio che si sta concludendo la nostra riflessione ha riguardato i soggetti del ministero ordinato: a servizio del popolo di Dio, nel presbiterio, in comunione gerarchica con il vescovo. Ciascuna di queste tre parole-chiave è stata meditata attentamente in varie occasioni: negli incontro nazionali e locali, attraverso le nostre pubblicazioni. Di queste ultime ricordiamo in particolare:

  • il volumetto di mons. Ghidelli Sulla gratuità, terzo della nostra Collana di spiritualità (tema del servizio)
  • il convegno nazionale del 2008 sul presbiterio (Ortona Mare), e il relativo volumetto degli Atti;
  • il convegno nazionale dello scorso anno sulla comunione con il vescovo, e il relativo volumetto degli Atti.

Avrete anche notato come gli articoli pubblicati sul nostro periodico erano strettamente collegati allo specifico tema annuale.

 

Per il biennio che ci sta davanti il Consiglio Nazionale, su proposta del Centro studi, ha elaborato e approvato un tema generale riguardante la Chiesa e ispirato alla preghiera di Gesù:

Come tu, Padre, sei in me e io in te * il mistero trinitario,
siano anch’essi una cosa sola * la comunione ecclesiale,
perché il mondo creda * la missione.

Queste parole, a ben vedere, riassumono perfettamente la natura delle Chiesa, ne precisano l’identità teologica e indicano il suo primario compito dell’annuncio del Vangelo. Anche questo tema generale ha uno schema tripartito: il mistero trinitario, la comunione tra noi tutti, la sua missione, e ogni aspetto sarà sviluppato ogni anno come abbiamo fatto nel recente passato.

 

Faremo tuttavia questo non in modo teorico, ma tenendo presenti gli Orientamenti pastorali della Cei per il decennio 2010-2020 dedicati al tema della educazione.
L’associazione sarà pertanto impegnata a cercare le strade e le modalità migliori perché il contenuto teologico diventi alimento vitale per i singoli fedeli e per le comunità. Perché -è opportuno ribadirlo – l’orizzonte finale resta sempre l’azione pastorale.

Non siamo infatti un istituto di studi accademici; siamo un’associazione di ministri ordinati chiamati a compiere il triplice munus in cui si compendia l’intera nostra vita: predicare il Vangelo (fractio Verbi), celebrare i sacramenti (fractio Panis), guidare le comunità cristiane (fractio Vitae).

Come si può vedere, siamo in perfetta comunione con il magistero della Chiesa:

  • sia quello del concilio Vaticano II, che dedica il primo capitolo di Lumen gentium proprio al mistero della Chiesa;
  • sia quello dei vescovi italiani che, come ho appena ricordato, propongono per i prossimi dieci anni una speciale attenzione al gravissimo compito dell’educazione.

Tutto questo per dire che l’Unione apostolica, come ho già detto nella relazione, non vuole essere un’associazione delle riflessioni e delle riunioni, ma della concreta vita secondo lo Spirito.