SETTE NUOVI SANTI IN UNA CHIESA MISSIONARIA

Sono santi: Paolo VI, Oscar Arnulfo Romero Galdámez, Francesco Spinelli, Vincenzo Romano, Maria Caterina Kasper, Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù e Nunzio Sulprizio.
Papa Francesco li ha proclamati all’inizio della celebrazione eucaristica in una piazza San Pietro invasa da fedeli domenica 14 ottobre. Sono santi, ha detto il Papa nell’omelia, perché hanno fatto “la scelta coraggiosa di rischiare” per seguire Gesù e “hanno avuto il gusto di lasciare qualcosa per abbracciare la sua via”.
In sostanza hanno applicato quanto Gesù dice nel Vangelo proclamato in questa domenica 14 ottobre di “lasciare quello che appesantisce il cuore” e soprattutto le ricchezze terrene. “Dove si mettono al centro i soldi non c’è posto per Dio e non c’è posto neanche per l’uomo”, ha ammonito Francesco. “Per questo la ricchezza è pericolosa e – dice Gesù – rende difficile persino salvarsi. Non perché Dio sia severo, no – ha proseguito il Papa -. Il problema è dalla nostra parte: il nostro troppo avere, il nostro troppo volere ci soffocano il cuore e ci rendono incapaci di amare”. “Non si può seguire veramente Gesù quando si è zavorrati dalle cose”. 

 

Come UAC siamo molto lieti per la canonizzazione di Vincenzo Romano, parroco. Questo presbitero è stato testimone di carità e di impegno pastorale nella parrocchia. E’ protettore dell’UAC della diocesi di Napoli. Il 28 novembre prossimo, durante il Convegno nazionale che terremo a Pompei, andremo in pellegrinaggio a Torre del Greco per venerare questo nuovo Santo. La S. Messa prevista per le 7,30 nel Santuario di S. Croce sarà presieduta dal Card. Sepe, Arcivescovo di Napoli.

San Vincenzo Romano

Biografia

San Vincenzo Romano è nato a Torre del Greco, 3 giugno 1751 ed è morto il 20 dicembre 1831. Nacque da Nicola e da Grazia Rivieccio, una famiglia modesta ma molto religiosa; il suo primo maestro ed educatore fu don Agostino Scognamiglio, pio e dotto sacerdote di Torre del Greco.
Entrò al Seminario Minore in un’epoca in cui era elevato il numero dei seminaristi e dei sacerdoti; successivamente, dall’età di 14 anni si formò nel Seminario Diocesano di Napoli: tra i suoi formatori vi fu Mariano Arciero, che fu suo Padre Spirituale. L’impostazione seguiva gli insegnamenti di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.
Ordinato presbitero il 10 giugno 1775, fu nominato economo curato (1796-1831) e quindi preposito (dal 28 dicembre 1799) della Parrocchia di Santa Croce della sua cittadina. La parrocchia comprendeva allora l’intera città.
In occasione dell’eruzione del Vesuvio del 15 giugno 1794, che distrusse quasi completamente la città e la chiesa parrocchiale, si dedicò con tenacia alla difficile opera di ricostruzione materiale e spirituale della città e della chiesa, che volle riedificare più grande e maestosa.
Consumato da una lunga e penosa malattia, morì il 20 dicembre 1831, lasciando ai suoi sacerdoti come testamento spirituale l’impegno a vivere la carità fraterna.
E’ sepolto nella Basilica Pontificia di Santa Croce.